Un tornado nel tornado

Una settimana di preparazione ai limiti dell'umanamente possibile

Sandro

2/25/20253 min leggere

Un furgone che straripa, il pieno di carburante...due anime entusiaste e 1300 km da percorrere...Inizia così il nostro viaggio per la Bretagna...Sono le 16 di venerdì, Donatella stà per uscire dalla struttura dove lavora...il navigatore impostato su Lione con tappa ad Intra/Verbania, dove ci aspettano i nostri amici dello Yachting Store, Marisa e Paolo (i quali ci hanno dato un bel colpo di mano con l'equipaggiamento; Grazie amici) ...si carica e via! Arriviamo a Lione attorno alla mezzanotte, dove è prevista una tappa di riposo, ed il simpatico ragazzo alla reception, tra un "hep" e l'altro (abbiamo scoperto che tanti francesi, quando parlano, inseriscono nella conversazione una miriade di "hep" tra una parola e l'altra) ci consegna le chiavi della camera, dove riposiamo per una manciata di ore. 06:00 di sabato...sveglia, igiene personale e partenza per Arzal, ci aspettano altre 7 ore di viaggio. Viaggio percorso tutto sommato senza intoppi, che ci porta direttamente alla nostra barca...ed eccola lì...come un ronzino che ha ancora tanto da offrire., aspetta solo di venir "pettinata" per tornare ancora a solcare le onde. Dopo aver fatto un po'di spesa, saliamo a bordo, sistemiamo le nostre cose e ci organizziamo per il giorno successivo...Tutto da sogno? Per niente...sorge il primo problema; Temperatura esterna +1°, barca umida e due stufette a bordo grandi come il cestino per i funghi dei puffi...Come se non bastasse...puff...suona l'allarme dei servizi a corrente alternata, le stufe non "cacciano"nulla e le batterie (già basse a causa del periodo di inutilizzazione) si stanno abbassando velocemente...Donatella mi dice:"cerchiamo un hotel per stanotte" e sinceramente stanchi dal viaggio, virgulti per quanto riguarda le procedure dei sistemi di bordo, l'idea mi ha accarezzato...Poi, dimenticando l'atteggiamento da "comodoni" di casa, immedesimandoci in quel che sarà la vita a bordo, ovvero saper trovare una soluzione con quello che si ha a disposizone, sortisco il multimetro alla ricerca del guasto. Misura qua, misura là, sembra che la nostra barca, rispetto alle altre, sia isolata dall'approvigionamento della corrente elettrica. Gli impianti sono a posto, le valvole inserite....che sarà mai? Mando un messggio al vecchio proprietario; "ma c'è una valvola della CIA super segreta? perché qui è tutto a posto ma non funziona niente..." Lui mi risponde; "hai pigiato il piccolo interruttore sulla colonnina del porto?...ogni 24 ore bisogna rischiacciarla perché é un sistema per evitare abusi..." Scendo, vado a controllare e...il piccolo interruttore è in realtà miniuscolo, ma poco importa...lo pigio e...magia le puffo-stufe tornano a funzionare. Felici di questa piccola conquista, torniamo alla pianificazione dei giorni successivi e alla sistemazione delle cose da noi portate a bordo. Peccato che le famigerate stufe, si limitavano a scaldare se stesse e allora via ad una notte degna delle serie "survival". Giorno successivo....dopo una notte a "dardellare" spedizione al negozio "Leroy Merlin" dove per prima cosa, acquistiamo due stufette e poi tutto il resto della lunga lista già preparata in precedenza. Finalmente diamo il via ad una serie di giornate di lavoro a ritmo dei cantieri dedicati alla costruzione delle piramidi di Giza con 35 nodi di vento sempre a farci compagnia...Non elencherò i lavori che abbiamo fatto, perchè solo a pensarci mi si scaricano le batterie, ma vi garantisco che ne abbiamo fatti tanti, dei quali la maggior parte si presentava un problema al quale trovavamo prontamente una soluzione. Donatella che faceva la spola tra la barca e i fornitori, portando avanti i suoi lavori...io che non sono praticamente mai sceso dal barcarizzo, siamo arrivati alla conclusione del tempo a nostra disposizione per questa sessione di preparazione alla traversata Arzal-Genova e quindi ci si prepara al viaggio di ritorno...Bella sfida...stanchi come un rinoceronte dopo un parto, abbiamo affrontato i 1300 km della via del ritorno in un fiato....Siamo tornati distrutti ma felici! Da adesso tutto in discesa? Tutt'altro...le sfide si fanno più intense e la strada aumenta la percentuale di salita...ma noi aumentiamo il ritmo e affrontiamo quello che ci aspetterà nei prossimi giorni con inserite le ridotte!! E chi ci ferma più? Alla sera ci corichiamo pronti a continuare il sogno, perché i sogni sono gratis!!