Ci siamo!!
Abbiamo portato a segno il passo più importante!


Fumata bianca...Non ce ne vogliano i religiosi, (abbiamo un profondo rispetto) ma il simbolo che fa gioire milioni di persone è stato nelle scorse ore il simbolo che ha fatto gioire noi due nella sua forma iconica di aver raggiunto un successo! Finalmente dopo aver ricercato, selezionato, visitato ed infine analizzato a fondo, quella che diventerà la nostra casa, abbiamo detto sì....è lei la prescelta. Ma facciamo un passo indietro...Sono le 10 del mattino, l'autostrada fino a Malpensa è scorrevole, c'è un bel sole nonostante la temperatura è tra il gelido e il sopportabile. Ma non ci facciamo caso...Siamo concentrati su cosa andremo a fare in Bretagna. La perizia tecnica alla Belliure 50Ms che avevamo scelto, dopo un'accurata visita svoltasi alla fine di novembre, quale nostra nuova casa. Mancava solamente un parere approfondito da chi, a differentza di noi, era stato insignito del compito di valutare le condizioni della barca in ogni suo angolino remoto. Diciamocelo...siamo partiti con una barca nella quale è stato speso un enorme capitale da parte dell'armatore nel corso degli ultimi anni (motori nuovi, rigging nuovo, generatore nuovo, ecc.) e pertanto avevamo una certa sicurezza sulla quale abbiamo basato la nostra offerta di acquisto. Eravamo partiti con appunto l'offerta, calcolando che avremmo dovuto sostituire tutto il piano velico, aggiungere un'unità di aria condizionata (non per sfizio ma per levare l'umidità) e tanti altri accessori. Con grande sorpresa scopriamo che il piano velico é nuovo per buona parte e in buono stato per il resto, che l'aria condizionata c'è già, capirete che per noi è stata una manna dal cielo (parliamo di quache migliaia di soldini risparmiati). Ma torniamo al nostro viaggio che merita di essere raccontato... Alla partenza ci eravamo promessi di non socializzare troppo al difuori delle operazioni dedicate alla perizia della barca... E sia! La prima sera, prima della perizia, ci siamo coricati presto dopo aver cenato e aver letto qualche pagina di un buon libro. Il giorno successivo, sapevamo di dover interagire con il broker Pascal, il perito Frank e l'armatore Adrian. Di regola, comprensibilmente, il rapporto tra l'acquirente, l'armatore e il broker è improntato sulla diffidenza da parte del acquirente, poichè questi ultimi due attori sono lì per guadagnarci. Dal canto nostro siamo partiti con atteggiamento positivo ma guardingo, da lì a poco ci saremmo ricreduti suu tutta la linea. Abbiamo conosciuto l'armatore Adrian, cittadino inglese di oltre settant'anni, sul quale non mi dilugherò per questioni di privacy, ma che ci è entrato nel cuore per una serie di motivi e credo che noi siamo entrati nel suo! È incredibile come in poche ore, delle persone possano legare e ritrovare delle affinità. Ad accompagnare Adrian c'era un suo amico, del quale non ci ricordiamo il nome (non ce ne voglia) molto simpatico che si è tra l'altro rivelato essere un collega (gendarme) in pensione. Il broker Pascal, il quale instancabile, ha svolto il suo ruolo con estrema professionalita e dedizione. Infine arriviamo al perito Frank. Al nostro arrivo lo abbiamo visto arrampiacarsi come l'uomo ragno, sull'albero maestro per i dovuti controlli del caso. Persona di grande esperienza e spessore, molto pratico nei suoi consigli e ottimo nel lavoro da noi commissionatogli. Dopo l'estenuante giornata, concludiamo che oltre ad essere una barca belllissima, abbiamo scelto la nostra nuova casa! Frank ci ha confermato essere una buona barca e pertanto era la conferma che aspettavamo. Contenti ma stanchi, concludiamo la giornata dicendoci nuovamente di recerci all'Hotel, una cenetta tranquilla e a nanna! (Adrian ci ha dato il permesso di tornare a bordo il giorno successivo per fare le nostre misurazioni) Ci rechiamo al ristorante Sarah B., ordiniamo la cena e.... Francamente diciamocelo, è impossibile resistere alla socializzazione bretone e al tavolo accanto facciamo amicizia con due architetti Bretoni Eric e Isabelle. Durante la cena ci siamo scambiati le nostre vicissitudini ed infine abbiamo bevuto insieme un Calvados (tipica bevanda bretone alcolica) scambiandoci i numeri di telefono. Concludiamo dicendo che abbiamo fatto più amicizie (in proporzione) in quattro giorni totali passati in Bretagna che i giorni passati alle nostre latitudini. Nel prossimo post descriveremo per filo e per segno la nostra nuova barca. A presto